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18.5.2005
REVISIONE DEL PIANO DIRETTORE: PRESA DI POSIZIONE DELL'ASPAN/TI

REVISIONE DEL PIANO DIRETTORE: PRESA DI POSIZIONE DELL'ASPAN/TI

Premessa.

Il Gruppo Ticino dell'ASPAN, attraverso il suo Consiglio direttivo, risponde, con questo documento, alla consultazione indetta sul progetto di revisione del Piano direttore cantonale.
L'ASPAN prende nota innanzitutto che la proposta messa in consultazione fino al 31 maggio 2005 rappresenta una prima fase che tocca gli aspetti piu' generali e propone un aggiornamento del modello territoriale e degli obiettivi pianificatori. In una seconda fase verranno affrontate le modalità operative per tradurre le strategie in applicazione pratica, segnatamente le schede di coordinamento e le rappresentazioni grafiche.
L'ASPAN accetta questa procedura ma chiede che essa non comporti una revisione delle schede di coordinamento e delle rappresentazioni grafiche già approvate dal Gran Consiglio perché , in tal caso, esiste il pericolo di creare un pericoloso vuoto giuridico.
L'ASPAN chiede dunque che le schede di coordinamento e le rappresentazioni grafiche già approvate dal Gran Consiglio siano mantenute.
L'ASPAN ribadisce l'importanza del Piano direttore che è stato voluto dalla legislazione federale allo scopo di promuovere un uso razionale del suolo e uno sviluppo armonioso del Paese. Si tratta di uno strumento di grande importanza che permette di orientare lo sviluppo del territorio e di coordinare le attività con impatto territoriale.
Il Canton Ticino si doto' di questo strumento nel 1990 attraverso un decreto legislativo votato dal Gran Consiglio.
Nel 1990, in un contesto caratterizzato da una costante crescita economica e dalla piena occupazione, venne fissato un centinaio di obiettivi.
A distanza di 15 anni non tutti quegli obiettivi sono stati raggiunti ma si puo' senz'altro affermare che il Piano direttore ha permesso di meglio orientare la politica territoriale del Cantone. Il suo impatto nella politica cantonale è stato sicuramente positivo.
La revisione del documento avviene ora in un contesto completamente cambiato.
La crescita economica si è arrestata e la disoccupazione in Ticino raggiunge purtroppo livelli ben superiori alla media svizzera. Negli ultimi anni sono emerse, in Svizzera, tendenze intese alla concentrazione del potere economico, si sono ridotte le possibilità di intervento nella politica regionale della Confederazione (che un tempo agiva attraverso le sue regie) ed è continuata la dispersione del tessuto insediativo di carattere soprattutto residenziale.
I problemi ambientali, che 15 anni fa si potevano solo intravvedere, sono aumentati soprattutto a causa della continua crescita della motorizzazione privata.
Le mutate condizioni di riferimento, in un contesto piu' difficile, rendono comunque necessaria l'attenzione ai beni fondamentali come l'acqua, l'aria, il territorio.
Questa tesi è tanto piu' valida nel nostro Cantone in cui circa l'85% della superficie è coperta da boschi, rocce, laghi e pascoli. Il restante 15% deve ospitare gli insediamenti e tutte le infrastrutture necessarie alla vita di una moderna società.
Il fondovalle ospita l'80% della popolazione ed il 90% dei posti di lavoro.
La coesistenza tra le diverse funzioni è spesso difficile :allo scopo di salvaguardare beni indispensabili come l'aria, l'acqua, il territorio è necessaria una corretta pianificazione ottenuta con lo strumento del Piano direttore.
L'ASPAN prende atto che l'attuale revisione del Piano direttore riconduce le politiche settoriali a 4 ambiti principali: Patrimonio, Rete urbana, Mobilità e Vivibilità e riduce a 35 gli obiettivi che, nella prima edizione del Piano direttore, erano piu' di cento.
Dall'esame del documento messo in consultazione risulta che, malgrado questi cambiamenti, vengono toccati tutti i settori considerati già in precedenza. La diminuzione degli obiettivi rende meno ambizioso il documento ma permette di definire meglio le priorità. L'opinione generale dell'ASPAN, nei confronti del documento messo in consultazione, è dunque, in generale, positiva.

Circa i capitoli principali del documento l'ASPAN esprime le seguenti considerazioni.

A) Uso del territorio e problemi emergenti.
L'ASPAN ritiene che i problemi emergenti elencati nel documento messo in consultazione abbiano tutti la medesima importanza.
L'ASPAN riconosce che è carente una diffusa cultura del territorio intesa come spazio da condividere l'ambiente naturale e vitale (caratterizzato da grandi ricchezze e varietà di elementi che costituiscono l'habitat nel quale viviamo) ; lo spazio storico-culturale (plasmato dall'attività umana durante i secoli); lo spazio economico (dove le attività e le utilizzazioni del suolo si sovrappongono e sono in competizione tra di loro);lo spazio politico (con i confini comunali rinnovati dal processo delle aggregazioni); lo spazio sociale (come luogo di incontro, di scambio e di identificazione)
Occorre percio' dedicare grande attenzione a questo aspetto promuovendo il piu' possibile l'informazione, la formazione, il dibattito in modo da aumentare la sensibilità della popolazione nei confronti della cultura del territorio.
Il territorio ,l'aria e l'acqua, sono elementi fondamentali che devono essere protetti.
In particolare il territorio é un bene che non puo' essere aumentato a piacimento: nel nostro Cantone, in cui le residenze e la attività lavorative si concentrano su una piccola parte del territorio, occorre sensibilizzare la popolazione nei confronti di questa realtà.
Lo sviluppo demografico rappresenta una sfida che ha dirette conseguenze sull'attività edilizia e sulla pianificazione del territorio.
Infatti la popolazione invecchia sempre piu', aumentano le famiglie monoparentali e, di conseguenza, nascono nuove esigenze in materia edilizia e urbanistica. E' in aumento la superficie abitata per persona (mq/persona) e si assiste al fenomeno della dispersione degli insediamenti in contesti periferici facilmente accessibili. Aumenta quindi la domanda di mobilità, soprattutto privata, che causa grandi problemi perché ha ripercussioni sull'ambiente, in particolare sulla qualità dell'aria, e favorisce la diffusioni di modelli abitativi a bassa densità in zone sempre piu' discoste causando, agli Enti pubblici, costi esterni difficili da sopportare in un momento di difficoltà finanziarie.
Considerazione analoghe valgono nei confronti dell'aumento delle aree occupate dai centri commerciali situati alle periferie degli agglomerati. Quando questi centri sorgono senza una pianificazione regionale creano costi esterni che la collettività deve in seguito sopportare.
Risulta dunque importante promuovere il traffico pubblico, soprattutto all'interno degli agglomerati urbani, pianificare a livello regionale la costruzione di centri commerciali (e, piu' in generale, dei grandi attrattori di traffico) imporre il pagamento dei posteggi anche in prossimità di questi centri e densificare la crescita edile nelle zone dove, attualmente, esiste una bassa densità.
In particolare il Cantone deve intervenire in quelle regioni particolarmente sensibili come il Pian Scairolo e il Piano di San Martino a Mendrisio. In questi casi la zona di pianificazione, in assenza di un concetto regionale, deve essere imposta direttamente dal Cantone.
Preoccupa l'abbandono progressivo dell'agricoltura che ha, per conseguenza, un aumento dell'area boschiva. Purtroppo la globalizzazione dei mercati e il conseguente disimpegno della Confederazione in questo campo, lasciano intravvedere un'ulteriore diminuzione dell'attività agricola.
L'ASPAN raccomanda all'Autorità cantonale di prestare la massima attenzione allo sviluppo del Piano di Magadino. Si tratta di una regione particolarmente sensibile che necessita di una pianificazione regionale ordinata.
L'ASPAN riconosce infine che la frammentazione degli Enti comunali crea difficoltà nell'attuazione di politiche territoriali coerenti. La politica delle aggregazioni comunali deve dunque essere continuata.

B)Il nuovo modello territoriale.
L'ASPAN ritiene che lo scenario "Corridoio" sia assolutamente da evitare.
In particolare occorre evitare che la N2 accentui il carattere di corridoio di transito del traffico pesante europeo.
L'obiettivo della Legge federale sul trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia, che intende limitare a 650.000 i transiti di veicoli all'anno attraverso le Alpi dopo due anni dall'apertura del Lötschberg(2009) deve essere perseguito. L'ASPAN è preoccupata perché i progressi in questo campo sono molto lenti: il 2009 si avvicina e l'obiettivo dei 650.000 passaggi non puo' essere raggiunto da un momento all'altro. L'ASPAN dichiara il suo appoggio al contingentamento dei veicoli pesanti di transito. (con una borsa dei transiti o un sistema analogo).
L'ASPAN ritiene un'opportunità lo scenario "Tra Alpi e pianura" mentre ritiene che gli scenari "Concentrazione" e "Coesione" debbano essere intesi come complementari.
Nello scenario "Concentrazione" lo sviluppo economico di Lugano, in particolare, non deve essere considerato un rischio ma un fenomeno auspicato e vantaggioso per l'intero Cantone. Per garantire l'equilibrio cantonale la crescita di Lugano non deve essere frenata ma, contemporaneamente, occorre porre le premesse per lo sviluppo delle altre regioni. (vedi capitolo D2) Il modello deve illustrare la necessità dello sforzo di rilancio degli altri Centri per garantire la complementarietà tra le diverse regioni e le loro vocazioni.
Lo scenario "Coesione" puo' essere raggiunto con provvedimenti positivi come la messa in rete dei tre principali centri urbani del Cantone e non certamente frenando lo sviluppo del polo di Lugano. Quando Lugano, Bellinzona e Locarno, grazie alla galleria ferroviaria del Monte Ceneri, saranno raggiungibili in pochi minuti, lo scenario "Coesione" si tramuterà facilmente in realtà rendendo complementari i tre centri l'uno con l'altro.

C) I principi guida.
L'ASPAN ritiene che questi principi debbano rispettare il principio generale di un uso razionale del suolo.
In Ticino il territorio edificabile, ad uso residenziale e per le attività lavorative, è molto limitato rispetto alla superficie complessiva del Cantone e si concentra nei fondo valle che, al momento attuale, risultano in gran parte occupati da costruzioni.
Per questa ragione il territorio deve essere usato con misura siccome si tratta di un bene che non puo' essere aumentato a piacimento sulla catena di montaggio.
Uno dei principali principi guida è rappresentato dalla volontà di integrare il Cantone nel sistema delle città svizzere e lombarde mettendo in rete le diverse regioni ticinesi.
La conoscenza del territorio deve essere promossa nell'intento di creare quella cultura del territorio che purtroppo difetta nel nostro Cantone.
Le strutture esistenti devono essere utilizzate al meglio e sviluppate in modo razionale e l'evoluzione del territorio deve essere costantemente monitorata per prevenire gli sviluppi negativi in campo ambientale e pianificatorio.



D)Gli obiettivi pianificatori.

D1)Il patrimonio.
In generale l'ASPAN ritiene che il paesaggio debba essere protetto. Negli ultimi anni l'ASPAN, in collaborazione con altre associazioni che si occupano del territorio, ha organizzato tre giornate di studio incentrate sulla protezione del paesaggio. Da quelle riunioni è scaturita la necessità di valorizzare il paesaggio ticinese nelle sue diverse componenti, costruite e non costruite.
L'ASPAN è convinta che la pianificazione del territorio costituisce la premessa per difendere e valorizzare il paesaggio.
Sono particolarmente importanti gli interventi di tipo ambientale come la rinaturalizzazione dei corsi d'acqua e degli ambienti circostanti.
Il mantenimento di una sufficiente superficie agricola, di per sé auspicabile, porrà qualche problema nel prossimo futuro a causa della globalizzazione dei mercati e del progressivo disimpegno della Confederazione in materia. Risulta dunque importante sorvegliare l'evoluzione del bosco e garantire le sue funzioni di elemento vitale per la sicurezza del territorio e quale struttura portante del reticolo ecologico cantonale.
L'ASPAN ritiene che non venga dato sufficiente risalto all'acqua quale fonte indispensabile di vita della popolazione e come patrimonio del paesaggio del nostro territorio. E' quindi necessario continuare a promuovere la protezione e la valorizzazione di questo bene primordiale. Nonostante che il tema venga ripreso al capitolo "Vivibilità" si constata che non é sufficientemente evidenziato il ruolo dell'acqua .
Riteniamo che la lacuna debba essere corretta perché l'acqua rappresenta un bene fondamentale. Negli ultimi lustri il Cantone ha compiuto notevoli sforzi per la depurazione delle acque che hanno permesso di salvaguardare i nostri laghi dal progressivo degrado. Questo sforzi devono essere continuati proteggendo le sorgenti, le acque di falda e valorizzando i corsi d'acqua di cui abbonda il nostro Cantone.
L'ASPAN constata inoltre che non è stato affrontato il modo di concepire gli insediamenti.
I PR degli anni 80 sono volti a massimalizzare il profitto del singolo terreno senza considerare la qualità dell'insediamento come insieme delle singole edificazioni in un determinato comprensorio. Il nuovo obiettivo dovrebbe andare nella direzione di un aumento qualitativo degli insediamenti in modo da migliorarne la vivibilità.

D2) La rete urbana.
Due terzi della popolazione svizzera vive negli agglomerati urbani. Il nostro Cantone segue la stessa tendenza.
Risulta dunque importante rafforzare gli agglomerati urbani incentivando le aggregazioni e/o nuove modalità di collaborazione regionale. Grazie alle aggregazioni si potrà favorire l'uso razionale del territorio contenendo l'estensione degli insediamenti. Si dovrà comunque badare, nei centri urbani, a rispettare la congruenza tra possibilità edificatorie e rete urbana stradale. Le strade dei nostri centri urbani sono state progettate nei secoli passati quando ci si muoveva a piedi o, al massimo, con trazione animale. Le loro dimensioni non permettono di aumentare eccessivamente lo sfruttamento dei terreni edificabili. La densificazione delle costruzioni è un aspetto molto delicato: da una parte vi è il principio dell'uso parsimonioso del territorio(previsto dalla LPT) e dall'altra vi è la necessità di spazi abitativi di qualità che presuppongono esigenze anche riguardo agli spazi circostanti le costruzioni.
L'obiettivo di allacciare il Cantone alla rete delle città svizzere, lombarde ed europee è da considerare prioritario.
Qualche perplessità suscitano le definizioni attribuite alle regioni del Locarnese, del Bellinzonese e del Sottoceneri.
Il Locarnese è definito quale polo a vocazione turistica e culturale, Bellinzona quale polo a carattere amministrativo e scientifico e il Sottoceneri quale regione legata alla formazione accademica con Lugano quale polo cantonale e il Mendrisiotto quale area logistica e produttiva.
Il Locarnese ha sicuramente una vocazione turistica (ma preoccupano le recenti chiusure di importanti alberghi) che è comunque presente anche in altre regioni del Cantone. Grazie al Festival, la cui presenza nel Locarnese deve essere assicurata, Locarno raggiunge una rinomanza internazionale in ambito culturale.
Con la creazione dell'USI anche Lugano e Mendrisio hanno comunque assunto uno spiccato carattere culturale. Lugano, inoltre, ha da poco votato i crediti per la creazione del polo culturale del Palace il cui influsso si estenderà certamente al di là dei confini giurisdizionali della città.
Bellinzona è definita quale polo amministrativo e scientifico. La capitale del Cantone, dopo il riconoscimento dei castelli da parte dell'UNESCO, ha assunto anche carattere turistico e, grazie alla presenza dell'Istituto di ricerche biomediche, svolge un ruolo scientifico importante. Dopo la creazione della facoltà di informatica dell'USI anche Lugano non puo' essere trascurata come polo scientifico senza contare la presenza del CSCS di Manno e della SUPSI che, con le sezioni di informatica e di elettronica, svolge un importante ruolo nella ricerca applicata a sostegno dell'industria locale.
Con la costruzione della galleria ferroviaria del Monte Ceneri, tra qualche anno, ci si potrà recare da Lugano a Bellinzona in soli 12 minuti e da Locarno a Lugano in poco piu' di un quarto d'ora. I principali centri urbani del Cantone saranno allora collegati da un servizio pubblico paragonabile ad una metropolitana e formeranno un'unica entità.
L'ASPAN ritiene che le definizioni citate andrebbero sfumate mettendo in risalto la complementarietà tra le diverse regioni del Cantone.

D3)Mobilità.
Ricordiamo che, lo scorso 12 luglio 2004, l'assemblea ASPAN ha votato la seguente risoluzione che mantiene inalterata la sua validità. Essa chiede:

--completare il progetto Alp Transit in territorio ticinese con le linee di accesso da Lugano a Chiasso e da Camorino a Biasca sud. In particolare, dopo la decisione del Parlamento europeo del 21 aprile 2004 di considerare prioritario l'asse ferroviario Genova -Rotterdam e considerato il progetto di quadruplicamento della linea Seregno-Monza occorre, da parte svizzera, definire al piu' presto il tracciato di Alp Transit a sud di Lugano con il collegamento alla rete ferroviaria italiana.

--elaborare al piu' presto le basi legislative affinché la Confederazione possa contribuire a risolvere i problemi del traffico negli agglomerati urbani con adeguati finanziamenti.
I maggiori problemi di traffico, in Svizzera ma anche in Ticino, si registrano all'interno degli agglomerati urbani che devono essere sostenuti dalla Confederazione nella ricerca delle soluzioni piu' appropriate.

--realizzare rapidamente il collegamento ferroviario Lugano-Mendrisio-Varese Malpensa che collegherebbe il Cantone con l'aeroporto intercontinentale della Malpensa e , grazie al raccordo della linea del San Gottardo con quella del Sempione a Gallarate, permetterebbe di raggiungere la Romandia, dal nostro Cantone, in sole tre ore

--Mantenere il sistema del dosaggio per i transiti nella galleria stradale del San Gottardo in attesa di accordi con gli Stati confinanti che permettano di regolare il transito di mezzi pesanti sull'autostrada in funzione delle capacità esistenti e del carico ambientale.
Facciamo notare che il sistema attuale del dosaggio, benché funzionante, è provvisorio. Se dovesse diventare definitivo occorrerebbero misure costruttive tali da separare il traffico pesante da quello leggero nelle aree interessate in modo che il flusso in autostrada non venga perturbato da restringimenti e ostacoli vari.
L'ASPAN ribadisce la necessità di raggiungere l'obiettivo della legge federale sul trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia, di 650.000 passaggi attraverso le Alpi dopo due anni dall'apertura del Lötschberg e si dice preoccupata per la lentezza con la quale si procede verso tale obiettivo.

Circa gli altri problemi sollevati dalla proposta di revisione del PD in questo capitolo l'ASPAN osserva quanto segue:

--l'aggancio al locarnese alla rete delle strade nazionali deve avvenire scegliendo la variante maggiormente rispettosa dell'ambiente tenendo conto di un ragionevole rapporto costi/benefici

--circa il tratto Stabio-Gaggiolo l'ASPAN ritiene in ogni caso prioritaria la realizzazione della ferrovia Mendrisio-Stabio-Varese-Malpensa.
L'ASPAN chiede all'Autorità competente di attualizzare il concetto dell'arteria stradale sulla base dei principi di sostenibilità nei confronti dell'ambiente e della mobilità.
L'ASPAN esprime infatti preoccupazione per le conseguenze che la costruzione della Stabio-Gaggiolo potrebbe avere sull'intera rete stradale cantonale (e non solo sul Mendrisiotto).Essa potrebbe diventare la seconda porta di accesso del traffico pesante di transito da Genova-Alessandria al San Gottardo e al nord Europa con spiacevoli conseguenze sull'intera rete autostradale svizzera.
Ne risulta la necessità, prima di prendere in considerazione la realizzazione di questa tratta, di procedere al contingentamento del traffico pesante di transito come richiesto dalla Legge federale sul trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia.

--la rete integrata dei trasporti pubblici con la Regio insubrica deve essere promossa

--il Cantone deve essere mantenuto nella rete dei collegamenti aerei con i principali centri economici svizzeri ed europei.

--i Park and Ride ai margini degli agglomerati urbani devono essere promossi. Nello stesso tempo occorre coordinare la gestione dei posteggi negli agglomerati.

D4)Vivibilità.
L'ASPAN sostiene, in generale, le politiche volte alla salvaguardia del territorio e delle risorse naturali. Rientrano in quest'ambito le politiche intese alla corretta gestione delle acque, alla loro protezione, alla protezione dell'aria contro l'inquinamento atmosferico, alla protezione del paesaggio sonoro all'interno delle aree abitate ed alla protezione dei rischi derivanti da pericoli naturali oltre all'uso parsimonioso dell'energia.
La riduzione del carico ambientale deve essere perseguita per evitare conseguenze negative sulla salute degli abitanti. In questo senso deve essere sostenuto il progressivo trasferimento del traffico merci di transito dalla strada alla ferrovia.
Nel campo dell'energia riteniamo corretto sostenere l'uso efficace dell'energia mediante il risparmio ed il sostegno alle fonti alternative rinnovabili.
Il nostro Cantone è ricco di corsi d'acqua che permettono di produrre energia elettrica pregiata. Deve dunque essere promossa la produzione, il trasporto ed il commercio di energia elettrica di punta di particolare valore.
L'ASPAN ritiene infine corretta una politica globale che valorizzi l'acqua quale fonte di vita, come elemento del paesaggio ma anche come risorsa energetica.
L'ASPAN, ribadendo uno dei punti della risoluzione assembleare del 12 luglio 2004, auspica infine che lo studio della nuova legge sulla pianificazione del territorio possa concludersi rapidamente per offrire al Paese una base operativa rinnovata che permetta una ripresa di entusiasmo nei confronti della pianificazione del territorio integrando l'offerta di strumenti con moderni istituti che promuovano la collaborazione tra pubblico e privato, la flessibilizzazione dei disposti pianificatori stessi e accelerino le procedure senza negligerne la democraticità.

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